In relazione al capitolo secondo dal libro "Architettura e Modernità", dal prof. Antonino Saggio.
Due mesi fa, ho avuto il privilegio di visitare gli archivi della Bauhaus a Berlino, che oggi fa parte del bel edificio progettato nel 1964 per lo stesso Walter Gropius, che fu il direttore della scuola Bauhaus nel secondo periodo, a Dessau. Fu impresionante vedere tantissimi dipinti, disegni, manifesti, sculture... tutto nello stesso spazio. Era propiamente come transportarsi nel tempo fino al Dessau di quella epoca..
Dal Bauhaus
Tanti artisti de diversa provenienza, tutti insieme soto lo stesso pensiero, come una fabrica di oggetti di tutto tipo, mantenendo il segno Bauhaus, ma anche una fabrica di pensiero, un luogo aparte del mondo dall'epoca in continua creazione e vita sulla propia Bauhaus, che in tedesco significa "casa del costruire", "fabricare" e "coltivare".
La scuola aveva il privilegio di posiblemente il più selecto elenco d'insegnanti che ha mai avuto in una scuola, tutti maestri nel suo campo, come Klee, Kandinsky, Moholy-Nagy e tanti altri.
Vedere quella esposizione mi ha fatto capire di quanto è importante questo nuovo metodo, non soltanto per l'aparizione delle nuove tecnologie necesarie per fare queste costruzioni in acciaio e vetro, ma anche la rivoluzione del pensiero, l'apertura di un nuovo mondo stilistico di vanguardia.
L'architettura era in crisi, e nelle crisi uno si deve reinventare per vincere.